8.10.1998 - CONGRESSO NAZIONALE SDI - Sintesi dell'intervento di Roberto BISCARDINI, Fiuggi

01 gennaio 2000

Il nuovo partito dei socialisti deve essere aperto a tutti ed ognuno potrà aderirvi in libertà, con le proprie idee e le proprie convinzioni. Deve essere un partito federalista e più regionalista di quanto è stato in passato il PSI. E’ un partito della sinistra per riorganizzare una sinistra che oggi non c’è, una sinistra della verità che avrà il coraggio di dire ciò che pensa e fare ciò che ritiene utile. Deve essere un partito riformatore oltre che riformista, per realizzare le innovazioni necessarie con l’obiettivo di modernizzare il Paese e cambiare ciò che non va. Cambiare lo Stato di oggi e quello che sembra uscire dalla Bicamerale, contrastare uno Stato oggi più che mai centralista, che espropria i poteri delle Regioni e dei Comuni. Siamo per uno Stato Federale e le leggi Bassanini non sono un bell’esempio di decentramento. Il nuovo partito si propone di cambiare questo Bipolarismo e questo sistema elettorale che hanno dato risultati negativi. Cambiare un governo che ha una visione arcaica della ricchezza e che trasforma il diritto alla previdenza e alla giustizia sociale in riccometri e sanitometri. Cambiare lo stato della giustizia per allargare le libertà contro ogni irrigidimento della società. Ma anche cambiare questa sinistra e l’attuale politica, che non è migliorata dopo la scomparsa del vecchio Psi. Nasce un nuovo partito socialista per rimettere in gioco tanti elettori socialisti che oggi congelano il loro voto di centro sinistra nell’astensionismo e soprattutto in una forza politica di destra. L’idea politica che deve emergere da questo Congresso è semplice. Essa riguarda l’autonomia del nuovo partito nel centro sinistra, perché i socialisti non stanno con la destra, non si accodano ai democristiani, non intendono essere subalterni al Pds. Nessuno si illuda: i socialisti non si rimettono insieme per aderire alla Cosa 3 dopo aver detto no alla Cosa 2. Il problema non è Ulivo si o Ulivo no, semmai il problema sarà più avanti quello di scegliere tra partito democratico e partito socialdemocratico. Ma per ora il nostro impegno è più semplice, costruire un partito socialista nel centro sinistra, ma nella prospettiva di costruire un centro sinistra nuovo che riunifichi gli innovatori e lasci fuori i conservatori, i massimalisti di sinistra, gli assistenzialisti di centro e i populisti di destra. Da domani saremo tutti Socialisti Democratici Italiani senza distinzioni impegnati a costruire un partito che non rinuncia ad avere grandi obiettivi, che nasce guardando al futuro lasciandosi alle spalle il passato. Un partito non per soddisfare la logica degli schieramenti, che non nasce in rapporto a questo centro sinistra, a questo o a quel Governo, ma con una prospettiva ben più ampia nell’interesse del Paese.


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