20 narzo 2002 - Assassinio di Marco Biagi, socialista. Intervento alla Camera dei Deputati, di Enrico Boselli, Presidente Nazionale dei Socialisti Democratici Italiani

20 marzo 2002

PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Boselli. Ne ha. facoltà.

ENRICO BOSELLI
Signor Presidente, signor ministro dell'interno, rendo omaggio Marco Biagi, professore del diritto del lavoro, un intellettuale di straordinario valore e un uomo impegnato con le sue idee e le sue convinzioni nelle questioni sociali Era un mio amico personale da oltre trent’anni, un compagno socialista con il quale ho condiviso momenti molto importanti della mia vita, a cominciare da quello che stamattina ho ricordato fra. i tanti che mi sono venuti alla mente, cioè che all’età di 16 anzi, quando mi iscrissi al Partito socialista Italiano fu proprio lui a firmare la mia domanda di adesione.
Stamattina provo dolore e commozione, quello che si prova quando si perde un amico ed Un compagno. Ci sono tanti intellettuali, molti dei quali provengono dal mio mondo, che si sentono più a servizio del paese che non di quella o di questa fazione. Marco Biagi era tra questi intellettuali, di cui ne ho sempre rispettato - anche se non sempre ne ho condiviso - i convincimenti.
Collaborava da qualche mese con il ministro Maroni - cosi come aveva fatto in questi anni con i ministri Treu e Piazza e con il Presidente Prodi - conservando una sua visione riformista della questione sociale: l’assassinio di Marco Biagi è una fotocopia tragica di quelli di Massimo D'Antona e di Ezio Tarantellì. Ricordo le parole pronunciate da Federico Mancini - Biagi fu uno degli allievi prediletti di questo grande giurista, padre dello Statuto dei lavoratori insieme a Gino Giugni, anch’egli intellettuale colpito da. questo terrorismo - che, riferendosi all’azione delle Brigate rosse; disse che i terroristi puntano a distruggere i cervelli: tutto ciò è accaduto anche ieri. In una democrazia liberale come la nostra le idee non vanno soppresse perché costituiscono la principale espressione della libertà. In una democrazia liberale come la. nostra non esistono nemici da eliminare ma solo avversari con i quali confrontarsi anche aspramente ma civilmente, non c’è posto per la demonizzazione, per la demolizione morale dell’avversario e per gli scontri di civiltà. Credo che la morte di Marco Biagi non debba essere l’occasione per reciproci scambi di accuse fra maggioranza ed opposizione. Signor Presidente della Camera, ho apprezzato molto le parole, molto misurate ed autorevoli, che lei ha pronunciato questa mattina e prendo atto anche delle dichiarazioni fatte poco fa. dal ministro dell'interno, Voi sapete che il mondo del lavoro, le organizzazioni sindacali - importante è dirlo oggi - sono state e sono un baluardo contro la violenza e contro il terrorismo
(Applausi dei depurati dei gruppi Misto Socialisti democratici italiani dei Democratici di sinistra-l’Ulivo, della Margherita, .DL-l’Ulivo e Misto - Verdi-l’Ulivo).
La morte di Biagi non deve servire ad oscurare, sminuire e sottovalutare i gravissimi contrasti esistenti tra Governo e opposizione persino su delicate questioni di libertà, ma deve spingerci tutti a trovare insieme valori comuni da difendere.
Noi tutti dobbiamo impegnarci per la nostra democrazia, fondata sull'alternanza - affinché divenga una democrazia normale. Marco Biagi, Massimo D’Antona; Ezio Tarantelli, sono la testimonianza di una passione politica e civile che deve restare sempre, per tutti noi e per tutti i cittadini, un forte ammonimento e un nobile insegnamento.
Ritengo sia giusto rivolgere alla moglie Marina e ai dei due figli il più affettuoso cordoglio. Addio Marco, la Camera dei deputati ti rende omaggio per il tuo sacrificio per la democrazia e per la libertà
(Generali applausi - Congratulazioni).

Vai all'Archivio