20 marzo 2003 - Roma - Documento votato dall'esecutivo nazionale dello SDI: "Ulivo, senza regole non si va avanti"

20 marzo 2003

Al termine dell’esecutivo nazionale dello Sdi, riunito presso l’Hotel Minerva a Roma, i cui lavori sono stati aperti da una relazione del presidente Enrico Boselli, è stato emesso il seguente comunicato: Lo SDI si è impegnato al fine di rafforzare l’Ulivo come vero e proprio soggetto politico riformista. Questa scelta si è scontrata con un evidente conservatorismo espresso con una costante e continua mediazione politica tra posizioni diverse e spesso inconciliabili. Da tempo lo SDI chiede un chiarimento politico all’interno dell’Ulivo, ma finora questa richiesta – sia pure apprezzata da alcuni settori – non è stata accolta. L’idea di fondo, che ha guidato lo SDI, consiste nel costruire l’Ulivo come nucleo che, sulla base di una chiara piattaforma politica riformista, estenda le sue alleanze al fine di sconfiggere il centro destra. Condizione essenziale per consentire il funzionamento dell’Ulivo – come qualche cosa di più di un’alleanza elettorale, è che si stabiliscano regole certe in grado di rendere possibili decisioni a maggioranza e di garantire l’altrettanta eventuale formazione di una o più minoranze. E’, infatti, impensabile e, comunque, inaccettabile, che l’Ulivo possa funzionare con una sorta di “centralismo democratico”. A giudizio dello SDI se si vuole avere una assemblea in grado di decidere l’unico criterio valido è quello di comporre una platea formata da eletti. Al di fuori di questa impostazione appare difficile – se non impossibile – creare un meccanismo di decisione chiaro e trasparente, dotato della necessaria legittimità. Questo del resto è stato l’orientamento che ci ha guidati nel sostenere la proposta di far decidere a maggioranza l’assemblea dei parlamentari dell’Ulivo. Si sa come questa iniziativa è andata a finire: attraverso procedure assai complesse si è arrivati a creare un meccanismo che di fatto è di tipo unanimistico e, quindi, paralizzante. Il parziale fallimento di questa iniziativa è dovuto al fatto che si è scissa la ricerca di nuove regole dal chiarimento politico che era ed è necessario. Regole e chiarimento politico sono, infatti due facce della stessa medaglia. A giudizio dello SDI, per poter convocare un’assemblea che offra tutte le necessarie garanzie e possa effettivamente decidere è necessario predisporre un insieme di meccanismi che sono: a) definire regole, procedure e soggetti chiamati a decidere; b) assumere il criterio degli “eletti”, selezionando quali debbano essere compresi e quale debba essere il peso che essi devono avere nella platea chiamata a decidere; c) stabilire le forme in cui è possibile presentare piattaforme politiche, eventualmente anche l’una in contrapposizione con l’altra, da sottoporre all’assemblea in modo tale da rendere trasparenti le scelte che si devono compiere per eleggere gli eventuali organismi dirigenti dell’Ulivo; d) definire le garanzie che spettano alle eventuali minoranze; e) elezione a scrutinio segreto del coordinatore ed eventualmente del vice coordinatore dell’Ulivo. Questo percorso per lo SDI è fondamentale che sia definito prima della convocazione dell’Assemblea. Non appare, infatti, possibile che si discuta sulle regole nel mentre è in atto una convocazione non concordata della stessa assemblea. Per questo motivo come SDI riteniamo essenziale che l’assemblea, convocata solo da una parte dell’Ulivo, sia rinviata. Lo spirito, che anima le proposte dello SDI, è rivolto a impedire che affrettate iniziative portino ad un insuccesso. Tutte le iniziative dello SDI sono rivolte a sviluppare l’Ulivo come coalizione politica di governo alternativa al centro-destra. Infine, l’esecutivo dello SDI ritiene che sia utile il confronto tra l’Ulivo e i movimenti che è, però, una questione diversa da quella delle regole che si debbono stabilire per l’assemblea. Dovranno essere i nuovi organismi dell’Ulivo, una volta eletti, a identificare le forme (Ufficio del programma, forum permanenti, patti di consultazione ecc.) con i quali stabilire delle relazioni permanenti con i movimenti. A tal fine l’esecutivo dà mandato alla presidenza del partito di intraprendere tutti i contatti necessari per presentare questa proposta agli altri partiti dell’Ulivo.

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