14 marzo 2003 - LE RAGIONI DELL’ADESIONE DI ALCUNI COMPONENTI DELLO SDI ALL’ASSOCIAZIONE “SOCIALISMO È LIBERTÀ”

14 marzo 2003

Gli squilibri economici, la messa in discussione di libertà fondamentali, le difficoltà a costruire le condizioni perché i cittadini rafforzino la loro fiducia nella democrazia, confermano che c’è ancora bisogno nel nostro Paese di rafforzare i valori del socialismo umanitario e riformista, come presupposto di solidarietà e giustizia sociale.
In questi anni abbiamo confermato il nostro impegno politico dando vita allo SDI per salvare nella sinistra la tradizione del socialismo democratico e abbiamo concorso a fare dello SDI una forza politica significativa della coalizione del centrosinistra alternativa al centrodestra. Continueremo a farlo.
La nostra adesione all’associazione “Socialismo è Libertà” è il proseguimento di una battaglia socialista e di un lavoro politico, nella convinzione che le condizioni per unificare le tante energie del riformismo socialista, finora disperse o disimpegnate, oggi siano mature.
“Socialismo è Libertà” deve essere lo strumento per elaborare cultura politica e di governo e potrà diventare nel tempo il luogo di aggregazione di chi crede nella prospettiva socialista e nel ruolo della politica come strumento per una democrazia moderna in grado di garantire libertà e sviluppo.
Obiettivo principale dell’associazione è quello di impegnare tutti gli aderenti in uno sforzo di elaborazione politica in grado di rinnovare le basi culturali del socialismo democratico del terzo millennio.
Se prevarranno le volontà unitarie e la disponibilità a mettersi in discussione sarà possibile uscire dalla crisi di questi anni riprendendo il cammino che fu proprio del Partito Socialista Italiano.

Roberto Biscardini, Felice Borgoglio, Antonio Landolfi, Luigi Vertemati, Luigi Bianchi, Roberto Portolan, Antonio Simeone, Guido Baruffi, Filippo Proto, Antonio Follador, Maria Rosaria Cuocolo, Giovanni Caracciolo, Raimondo Ibba, Luigi Piscopo, Antonio Di Domenico, Francesco Capasso, Ettore Fermi, Dionigi Guindani

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