OGNUNO DI FRONTE ALLE PROPRIE RESPONSABILITA’ di Roberto Biscardini
14 aprile 2014

Ancora una volta, il partito come entità politica e come collettività di uomini liberi si trova di fronte a scelte che l’offendono e l’umiliano.
La decisione del nostro segretario di far confluire i socialisti nelle liste del PD, in vista delle prossime elezioni europee e la decisioni di sottoscrivere un Patto Federativo con il PD che ha come evidente obbiettivo la graduale e irreversibile confluenza del nostro partito nel PD, pone ognuno di noi, anche singolarmente, di fronte alle proprie responsabilità.
O si accetta supinamente questa scelta, assunta senza mandato e senza alcuna discussione seria tra gli iscritti, o si dice di No e si tiene viva la prospettiva di ricostruire e rafforzare, con il PSI e all’esterno del partito, una forza socialista autonoma della sinistra italiana.
Le due cose non stanno insieme.
O nel PSI, anche attraverso un Congresso straordinario da convocare a breve, prevarrà la seconda ipotesi o le conseguenze sono evidenti.
Dal definitivo consolidamento dell’immagine del PSI come partito vassallo privo di qualsiasi autonomia e vitalità politica propria, fino al definitivo ripiegamento dell’azione socialista, anche a livello parlamentare e negli enti locali, sulle politiche del partito più grande.
La fine del PSI non può essere quella di finire nel PD, per costituire al meglio una correntina socialista, in lotta con altri gruppi e correnti interne a quel partito. Ben altre erano e sono le nostre ambizioni. Ben altre erano e sono le ragioni che ci hanno tenuti uniti in tutti questi anni, uniti da un profondo legame di solidarietà, in nome della necessità di riaffermare in Italia una cultura e una politica socialista nuova e attuale.