NENCINI A MILANO

18 luglio 2015

NENCINI A MILANO

Si è tenuta ieri a Milano una riunione regionale del PSI con Riccardo Nencini. Dalle informazioni avute a posteriori abbiamo appreso che l’obiettivo del segretario nazionale e della segreteria regionale era quello di richiamare all’ordine la federazioni di Milano, il suo segretario e il suo gruppo dirigente, ritenuti poco allineati con la cosiddetta linea ufficiale del partito e se del caso produrre, magari attraverso un incidente creato ad hoc, il commissariamento della federazione come per altro è avvenuto altrove in questi mesi.
I compagni presenti hanno potuto, pur nell’assenza per ragioni familiari di Pierpaolo Pecchiari, prendere invece atto che la federazione di Milano è più che solida, ha un gruppo dirigente sempre in fase di costante rinnovamento e allargamento, nuovi quadri fanno oggi parte delle segreteria provinciale e gli interventi dei rappresentanti della federazione di Milano a partire da quello di Mauro Broi, sono stati la riprova che non c’è alcun bisogno di mettere sotto tutela una federazione, che lavora, produce politica sia a Milano come in molti altri comuni, ha buone relazioni con tutte le altre forze politiche e sociali, produce un consenso almeno pari, se non maggiore a quello che accade nel resto di Italia e potrebbe dare lezioni di capacità politica e di abnegazione a molte altre realtà del partito nazionale.
Ripristinata la verità e sgombrato il campo dalle sterili contrapposizioni, si è avviato così un ragionamento, che adesso va però affrontato sul terreno di un confronto politico vero politico. Che ha al centro dei problemi l’altra faccia della medaglia discussa a Milano: qual è il contributo che la politica nazionale del partito e le scelte del nostro gruppo parlamentare (basta citare Italikum, Job Acts, scuola) stanno danno al partito ai livelli locali perché possa crescere meglio di quanto non riesca a fare con le sole proprie forze? Questo il punto. Non altri. Per non parlare del partito a livello regionale che purtroppo non dimostra alcuna capacità di elaborazione politica e non può essere menzionato per alcuna battaglia significativa condotta dentro le istituzioni e nella società.
Questo l’oggetto della prossima riunione, quando Nencini e i gruppi parlamentari saranno nuovamente chiamati a confrontarsi con i compagni delle federazioni.

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