MISANTROPIA E CESARISMO, IL NUOVO MALE DELL’ITALIA CONTEMPORANEA. di Alberto Angeli

25 luglio 2017

MISANTROPIA E CESARISMO, IL NUOVO MALE DELL’ITALIA CONTEMPORANEA. di Alberto Angeli

Nel Fedone di Platone, Socrate, rispondendo alla domanda di un suo allievo, definisce la misantropia  come un principio primitivo, quasi animalesco: "La misantropia si sviluppa quando una persona, riposto completa fiducia nei confronti di un altro che sembri essere di buon animo e veritiero, scopre poi che questa persona in realtà non lo è. Quando questo succede troppo spesso, ecco che essa comincia, inevitabilmente, a odiare tutte le persone e a non fidarsi più di nessuno." La misantropia è presentata da  Platone come il risultato di aspirazioni bruciate o eccessivo ottimismo nei confronti di un obiettivo o di una causa comune,  poi rivelatasi completamente sbagliata o errata, soprattutto alla luce del fatto che Platone sostenne questa "arte" (la misantropia) come qualcosa che possa aiutare il potenziale misantropo a riconoscere la posizione della maggioranza degli uomini tra il bene e il male, aiutandolo così a essere più prudente e a meglio identificare le intenzioni di tutti gli uomini, facendogli però perdere contemporaneamente fiducia in loro stessi.
Per Aristotele,  che segue una via molto più ontologica, il misantropo è essenzialmente un uomo solitario, non è propriamente umano  odiare tutti gli uomini in una visione di vendetta., quando fosse solo uno di questi ad avere recato offesa. Allora, è importante fare una marcata distinzione tra pessimismo filosofico e misantropia.
Immanuel Kant disse che "Dallo storto legno dell'umanità, nulla di dritto potrà mai essere creato." . Kant, ha poi chiarito il significato di tale inciso, rilevando cioè come l'odio della razza umana possa prendere due forme distintive: l'avversione in generale per gli uomini (Antropofobia) o l'animosità totale contro di essi. La condizione di misantropo può crescere parzialmente sia dal disprezzo sia dal proprio volere.  Anche il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer fu un misantropo sistematico e scientifico ( un pensiero che estesa la sua influenza  alla fervida mente di Friedrich Nietzsche).   Egli scrisse  che la misantropia non è necessariamente eguale alle attitudini inumane contro l'umanità poiché, di fatto, intercorre sempre un rapporto etico con tutti gli altri, risultando quini il miglior approccio, visto che siamo tutti compagni di sofferenza.
Un’attenta lettura dei suoi lavori evidenzia come   anche Martin Heidegger mostrasse segni di misantropia nei suoi pensieri riguardanti "gli altri"., in particolare come nella tendenza delle persone a confluire in un'unica visione d'insieme, che nessuno ha realmente pensato e accettato, ma è semplicemente seguita perché "loro dicono così". Questa potrebbe esser pensata più come una critica alla conformità piuttosto che alle persone in generale. A differenza di Schopenhauer, Heidegger era assolutamente contro qualsiasi etica sistematica, anche se in alcuni suoi tardi pensieri egli stesso vide la possibilità dell'armonia tra persone come parte di un'unione di 4 soggetti: i mortali, Dio, la terra e i cieli.
Su Repubblica di lunedì 17 c’era un commento dello psicanalista Massimo Recalcati, assiduo collaboratore del giornale, sul tema dell'”odio per Matteo Renzi”. Nei giorni seguenti sono intervenuti autorevoli intellettuali ad esprime la loro opinione in merito, ognuno dando la propria spiegazione o esprimendo giudizi creativi sul carattere del personaggio, concludendo tutti sull’irrimediabilità del suo ruolo a causa dell’odio che ormai sprigiona in gran parte dell’opinione pubblica.
La fretta ha sicuramente obnubilato la riflessione di questi intellettuali, ai quali si deve ricordare quanto scrive Max Weber in merito al Cesarismo e al lidearismo in politica, e cioè, sintetizzandone il pensiero,  secondo Weber il carisma è il veicolo del cambiamento sociale e istituzionale.  Esso è l'energia che crea nuove istituzioni e/o determina trasformazioni nelle istituzioni preesistenti. Perché l'innovazione introdotta sia duratura occorre però che intervenga l'istituzionalizzazione del carisma, che comporta la transizione da un regime personale, centrato sull'autorità carismatica del leader, a un regime istituzionale, come esito di un processo che Weber definisce di "legalizzazione".
Quindi non siamo di fronte ad una indole caratteriale con tendenza alla misantropia, ad un uomo compulsivo, disadattivo, verso cui la diffidenza diviene un’arma  di salvezza politica. Se usiamo con la dovuta attenzione il calcolo dei parametri delle reazioni che si registrano contro il personaggio, il senso ed il significato della misantropia si rovescia sui suoi detrattori, che diventano i portatori di un odio privo di senso politico.
Tutto, nella politica e nel progetto di Matteo Renzi,  svela un orientamento riformista che contrasta con la visione di un progetto di trasformazione sociale e di politica economica, in cui il segno di una politica di sinistra deve essere forte e indiscutibilmente identificabile. A maggior ragione, deve preoccupare questa sua tendenza Cesaristica della politica, un disegno ben congeniato, in parte fallito con il voto del 4 dicembre 2016, ma ancora insistente nella sua visione e nel suo progetto, nel quale il coinvolgimento di una destra economica e sociale non è da escludere, se la riflessione sul voto Francese e l’affermazione di  Emmanuel Macron viene letta inforcando gli occhiali dell’analisi della società Francese utilizzando le lenti di Karl Marx.
Rattrista, allora, il disorientamento di tutto quello che si è depositato a sinistra del PD, che manifesta limiti irriducibilmente infantili, quasi a sfiorare l’indecenza,  guardando all’abbraccio di Pisapia con la Ministra Boschi e pesando le parole dello stesso: “ mi sento a casa mia” come la rivelazione di Giuda, pronto al tradimento.  L’alternativa a Matteo Renzi non può nascere su questo terreno, né ripercorrendo esperienze storiche naufragate proprio per i limiti di visione, di prospettiva, di progetto, di alternativa all’attuale sistema di sviluppo capitalistico.
Per uscire dalla diade Cesarismo e  misantropia la sinistra deve impegnarsi nel progetto, prospettando quale società intende proporre al Paese, quale Europa vuole realizzare, come impegnarsi per l’ambiente, tema divenuto drammaticamente indifferibile,  quale modello di sviluppo propone, dove e come reperire la risorse economiche per la scuola, il lavoro, l’assistenza, difendere l’universalità del sistema sanitario, le pensioni, l’ambiente e sanare il debito pubblico.  Questi sono i temi veri e concreti su cui la sinistra e l’alternativa a Matteo Renzi può costruire una propri credibilità. Se c’è questa volontà, i socialisti sono presenti, con le loro idee, le loro proposte e il loro impegno.

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