L'AULA RAPPRESENTA I CITTADINI PERÒ BISOGNA VALORIZZARLA di Roberto Biscardini da Il Giornale, 17 giugno 2014

18 giugno 2014

L'AULA RAPPRESENTA I CITTADINI PERÒ BISOGNA VALORIZZARLA di Roberto Biscardini da Il Giornale, 17 giugno 2014

Qualche considerazione sui rapporti difficili tra giunta e Consiglio. È vero, non c’è dialettica. La giunta va per la sua strada, fa fatica ad accettare proposte e suggerimenti dal Consiglio, anche quando questi arrivano dalla sua stessa maggioranza. Anche in maggioranza non c’è un processo condiviso nella formazione delle decisioni. Ma sul punto ha ragione Basilio Rizzo. I limiti stanno sostanzialmente nella legge istitutiva dell’elezione diretta dei sindaci e del simul stabunt, simul cadent. Nessuna maggioranza tende a mandare a casa il sindaco e la giunta, sapendo che va a casa lei stessa. Il Consiglio è quindi per legge sotto ricatto. Ma la vera anomalia è nell’ambiguità istituzionale della giunta. Una giunta di nominati, sostanzialmente impiegati e collaboratori del sindaco, scelti da lui senza un dibattito e un confronto politico aperto e trasparente. Che per legge, con il Consiglio non c’entra quasi nulla. Assessori che poi ci prendono gusto e pretendono di fare politica pur non avendo nessuna carta in regola per farlo. Senza mandato popolare, sono contemporaneamente arroganti e fragili. L’unico spazio che rimane al Consiglio, di fronte a provvedimenti che non condivide sarebbe quello di bocciare le loro delibere, ma spesso non lo fa per senso di responsabilità. Il Consiglio non li può cacciare, anche quando ce ne sarebbero tutte le ragioni per farlo. Ma anche questo è un limite della legge. Rispetto alle qualità del Consiglio comunale, può persino avere ragione D’Alfonso, ma è difficile dare un giudizio collettivo e soprattutto in una fase in cui la qualità della politica è quella che è. In questo Consiglio ci sono buone sensibilità e buone qualità, sia a destra che a sinistra, ma che non trovano uno sbocco politico, che solo il sindaco potrebbe dare. Comunque è sempre un Consiglio eletto dai cittadini, con tanto di preferenze. Non è per fortuna un Consiglio di nominati. In confronto al Parlamento, rose e fiori. Comunque in un momento di difficoltà oggettiva, in cui tutto appare debole, è il sindaco che può farsi garante di un rilancio complessivo. Rafforzamento democratico e rilancio politico della sua azione di governo. Pisapia gode ancora di una grande fiducia. Sia lui quindi a guidare la città, a dettare i tempi, a individuare le priorità. Valorizzare di più il ruolo degli eletti vuol dire, anche per lui, avere un rapporto più forte con i cittadini.

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