LA CONVERGENZA DELLE DIVERGENZE. PARE ASSURDO, MA C’E’ UNA SPIEGAZIONE LOGICA ALLA COALIZIONE DI GOVERNO LEGA-5STELLE di Libera Cassandra da Pensalibero.it

17 settembre 2018

LA CONVERGENZA DELLE DIVERGENZE. PARE ASSURDO, MA C’E’ UNA SPIEGAZIONE LOGICA ALLA COALIZIONE DI GOVERNO LEGA-5STELLE di Libera Cassandra da Pensalibero.it

Noi italiani aspiriamo ad avere tutto, non ci vogliamo negare niente. Vogliamo una bella famiglia, ma anche un/a bell’amante.

Non ci accontentiamo di un partito nazional-populista, ne vogliamo due: uno per chi si sente di sinistra ed un’altro per chi preferisce la destra. Uno per chi sta al Nord ed uno per chi sta al Sud. Uno per chi se la passa male ed uno per chi sta bene.

Una meta’ dell’Italia vive questa stagione politica come un incubo e vorrebbe svegliarsi senza trovare i barbari al potere, ma il governo bicefalo pentaleghista e’ solo il sintomo e non la causa delle condizioni in cui ci troviamo.

Ma come siamo arrivati a questo punto?  Alla fine della guerra fredda il politologo americano Fukuyama scrisse un saggio intitolato “Fine della Storia”, in cui sosteneva  che al termine dell’evoluzione ideologica dell’umanita’, la democrazia liberale era la forma finale ed universale di governo. La grande lotta politica, vissuta con passione e partecipazione tra chi aveva una visione marxista della societa’ e chi una liberal-democratica, si era conclusa con il riconoscimento da parte di tutti i partiti che non c’erano alternative al modello di democrazia occidentale. In Italia la fine di questa guerra ideologica fu celebrata non con una riconciliazione generale ma con l’accusa degli ex-marxisti che i partiti storici anticomunisti nati alla fine dell’800 erano una emanazione della CIA, fondata nel 1946 e con la magistratura che certifico’ i partiti come organizzazioni a delinquere.

Senza la tensione di un confronto ideologico e con i partiti e le istituzioni che si delegittimavano a vicenda siamo andati a votare eleggendo per caso governi di centrodestra e centrosinistra indistinguibili tra loro. Il governo D’Alema faceva le privatizzazioni mentre il governo Berlusconi raddoppiava le pensioni minime. C’era  incomunicabilità’ tra la classe politica ed il popolo perche’ i partiti continuavano ad usare linguaggi e temi politici superati per una socieà’ in trasformazione. La politica era diventata un mero fatto tecnico, un settore riservato agli esperti per gestire l’ordine stabilito. Il confronto tra differenti progetti politici, elemento cruciale per la democrazia, era stato eliminato.

Ma se la storia ideologica era finita, quella vera determinata da eventi e decisioni, andava avanti. Negli ultimi 10 anni siamo stati colpiti dalla piu’ lunga e profonda crisi economica della storia. La risposta, sbagliata, dei governi e’ stata quella di attuare una politica di austerity indiscriminata, che non ha fatto altro che avvitare sempre di piu’ la crisi. La necessita’ dello Stato di ridare liquidita’ alle banche che avevano giocato, perdendo, con i soldi dei risparmiatori al Casino’ della finanza speculativa, ci aveva privato delle risorse per investimenti sia pubblici che privati. Contemporaneamente in Italia sono approdati oltre un milione di immigrati illegali e rifugiati di guerra, intenzionati ad andare nel Nord Europa. Ma le norme europee, che ci siamo dati, non consentono loro di lasciare l’Italia e cosi’ ci siamo dovuti accollare l’onere di mantenere centinaia di migliaia di persone frustrate e scontente che si sentono prigionieri nel nostro Paese. Queste due grandi emergenze sono state gestite in modo insufficiente dal governo che e’ stato percepito come assente, insensibile ed incapace. In questo vuoto, assenza di leadership si sono inseriti due movimenti, la Lega e i 5Stelle, molto presenti sul territorio che hanno incanalato le proteste ed offerto due forme di risposta populista: una regressiva ed un’altra progressiva. La Lega segue una linea politica trumpiana: Prima gli italiani, dimezzamento delle tasse, protezionismo ed autarchia. I 5Stelle invece sono a favore di una maggiore presenza dello Stato, nazionalizzazioni, piu’ qualita’ della vita anche a scapito della crescita economica e reddito di cittadinanza.

L’Italia non e’ sola ad essere in uno stato confusionale, anche nel resto d’Europa i partiti tradizionali sono tutti in crisi. Siamo in una fase di trasformazione, politicamente fluida ed e’ impossibile prevedere il futuro. In ogni caso i punti fermi da cui ricominciare sono che l’Euro e quindi l’Unione Europea gode di un supporto generale del 70/80% perche’ nessuno vuole diventare piu’ povero, c’e’ il rifiuto se non disprezzo delle politiche da bullo e isolazioniste di Trump e del suo compare Putin, le emergenze per definizione sono destinate a finire e la democrazia liberale trionfera’ sempre sul nazionalpopulismo, gia’ sperimentato e fallito.

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