L’EMERGENZA CORONAVIRUS RICHIEDE IL RAFFORZAMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA E NON DEVE ALIMENTARE LA SPECULAZIONE PRIVATA

09 marzo 2020

L’EMERGENZA CORONAVIRUS RICHIEDE IL RAFFORZAMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA E NON DEVE ALIMENTARE LA SPECULAZIONE PRIVATA

CI VOLEVA IL CORONAVIRUS PER METTRE IN EVIDENZA CHE L’ECCELLENZA SANITARIA DELLE LOMBARDIA HA FORTI PUNTI DI DEBOLEZZA, IMPOVERITA DALLA RIFORMA DEL 1997Socialisti in Movimenti firmano il documento sulla necessità di rafforzare il comparto pubblico.

L’EMERGENZA CORONAVIRUS RICHIEDE IL RAFFORZAMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA E NON DEVE ALIMENTARE LA SPECULAZIONE PRIVATA

Le recenti misure approvate dalla Giunta lombarda sulla collaborazione tra sanità pubblica e sanità privata hanno una serie di conseguenze molto gravi che dovrebbero subito essere chiarite e corrette.
In particolare, è prevista la possibilità per le strutture private di reclutare e cedere personale alle strutture pubbliche senza alcuna intermediazione della Regione. Il personale medico e infermieristico va invece assunto attraverso avvisi pubblici garantendo l’inquadramento contrattuale e non reclutato tramite cooperative o altre forme di esternalizzazione dei servizi che alimentano serbatoi di personale precario e sottopagato.
Per lasciare spazio ai pazienti affetti da Coronavirus sono inoltre sospese tutte le visite ambulatoriali non urgenti nelle strutture pubbliche e private convenzionate. Queste si riverseranno inevitabilmente sulla sanità privata non convenzionata.
Per la tutela della salute pubblica è urgente definire, da parte della Regione, che queste visite siano effettuate al solo costo del ticket, senza alcun onere aggiuntivo a carico dei singoli e della collettività.
A quanto sopra, va aggiunto che l’Assessore al Welfare Giulio Gallera non ha spiegato come le strutture private stiano collaborando alla gestione dell’emergenza, con quali costi a carico della collettività, né con quali criteri sia gestito il convenzionamento delle nuove strutture che, in questi giorni, sta registrando un’accelerazione senza precedenti.
I provvedimenti della Giunta lombarda sembrano dunque andare verso il rafforzamento del ruolo della sanità privata, pronto per essere certificato e reso strutturale non appena l’epidemia di Coronavirus sarà superata.
Questa emergenza, invece, è la dimostrazione che l’intero sistema sanitario regionale lombardo va rivisto e ripensato, restituendo ai cittadini e alle cittadine un servizio sanitario fondato sulla sanità pubblica, unico vero presidio a tutela della collettività e della salute di cittadini e cittadine.

E' al sistema sanitario nazionale, ai suoi medici e operatori, che oggi è affidata la gestione dell'emergenza, una battaglia resa ancora più complessa dai tagli continui che hanno comportato una riduzione crescente dei posti letto e del personale medico e infermieristico necessario a renderli operativi.
Auspichiamo infine che il Governo intervenga per garantire la corretta gestione del coinvolgimento del privato convenzionato e guidi la necessaria revisione dell’attuale sistema sanitario lombardo e che il Sindaco di Milano, Beppe Sala, a cui spetta il ruolo di garantire la salute pubblica dei suoi cittadini e delle sue cittadine, sostenga e promuova una rinnovata centralità della sanità pubblica, a partire da Milano.
Da subito e guardando alle sfide che i prossimi 10 anni ci porteranno ad affrontare


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