IL PERICOLO RAZZISTA E FASCISTA di Francesco Bochicchio

16 febbraio 2018

IL PERICOLO RAZZISTA E FASCISTA di Francesco Bochicchio

L’episodio tragico di Macerata (con il ferimento di numerosi extracomunitari da parte di un militante leghista dall’ideologia fascista), ha scatenato delle tensioni incredibili facendo saltare un equilibrio fragile ed instabile e fondato su presupposti fittizi, quale la capacità di controllo sul razzismo e quale esistenza di punti fondamentali su cui fondare la convivenza sociale con esclusione dei razzisti e dei fascisti.

Sul primo punto, è mancata totalmente la condanna esemplare di quei movimenti, berlusconiani e Lega/fratelli d’Italia, che hanno giustificato l’episodio con l’insofferenza verso si migranti. La criminalizzazione degli estremisti di destra che commettono atti di violenza verso i migranti è mancata in tali movimenti che sollevano il problema del dramma dei migranti quale causa di giustificazione. Il problema, INVECE, non giustifica LA violenza politica cieca. Illustri moderati correggono il tiro affermando che ciò è causa, non di giustificazione certamente, ma di spiegazione. Fine correzione, ma sempre inammissibile ed irricevibile, nel momento in cui vede  comunque un nesso eziologico, spostandolo dal piano del valore a quello del fatto. Il nesso eziologico, di converso, è da respingere totalmente e con sdegno.

La critica nei confronti di chi commette l’atto di violenza è insufficiente se non si critica chi in qualche modo giustifica tali violenti.

Negare il pericolo fascista come fanno tutti i movimenti di destra e di centro-destra è inammissibile. I fascisti, come in Italia ed in Germania negli anni 20-30, sono molto abili a trattenere la violenza fino a quando non sanno di contare su un clima favorevole, come ha dovuto riconoscere addirittura Ernesto Galli della Loggia su “Il Corriere della Sera”. Non a caso, le situazioni  di violenza politica gravi,  con omicidio o ferimento grave degli ultimi anni –pure se pochi,  a differenza del resto del mondo, basti pensare al caso Norvegia di qualche anno fa-, sono di matrice fascista. il razzismo non è fascismo, ma quando come con Salvini giustifica il fascismo politicamente non diventa fascismo, ma diventa un fattore di forte aiuto, da non criminalizzare giuridicamente ma da condannare politicamente per la sua pericolosità.

Sul secondo punto, tentare di mettere sullo stesso piano fascismo ed antifascismo solo a causa di  “slogan” di una piccola parte dei manifestanti a favore delle foibe è inammissibile: le foibe furono una reazione contro la violenza fascista, tale da colpire anche tantissimi innocenti, ma non possono essere accomunate alla violenza fascista. Devono essere condannate in modo particolare in quanto preordinate e realizzate con particolare ferocia, ma non si può dimenticare il punto di partenza costituito dalla reazione. Singoli atti di intolleranza e di violenza come a Piacenza contro un poliziotto o a Livorno contro la Meloni sono inammissibili e da condannare (quello contro la Meloni è stato non grave come entità ma anch’esso gravissimo in quanto contro un’avversaria politica) ma non possono essere accomunati alla bestiale violenza fascista, per la loro natura circoscritta. La violenza rossa negli anni ’20-30 in Italia, Germania e Spagna fu circoscritta, ed era di contorno ad una lotta di classe, di per sé intrinsecamente pacifica,  e non poteva giustificare quella fascista, indirizzata proprio contro la lotta di classe. Sulla violenza rossa degli anni di piombo –che Caselli ha del impropriamente richiamato in relazione all’inqualificabile episodio di Piacenza, praticamente seguito da tutto il “Fatto Quotidiano”-, il discorso va sviluppato in altra apposita sede. Criticare la manifestazione di Macerata solo perché è mancata la condanna dell’omicidio di Pamela realizzato del migrante rispetto a cui l’aggressore ai migranti ha basato la propria azione come reazione è surreale: l’abominevole omicidio di Pamela questo è un atto criminale ma non politico, è un atto di violenza immonda di un migrante, come altri di italiani. I moderati che evidenziano che i reati su persone e cose sono compiuti in maggioranza da migranti dimenticano una verità elementare o meglio pongono in essere un’opera profonda di travisamento. Tali tipi di reato sono compiuti dagli appartenenti alle classe disagiate da sempre: i migranti che sono economicamente e socialmente i più disperati, non costituiscono un’eccezione. Dimentichiamo forse il contributo fornito dagli emigrati italiani in America al “gangsterismo”?. E per stare all’insofferenza contro la violenza, perché un stesso fenomeno tale non viene nutrito verso la criminalità organizzata, condannata solo ad intermittenza?.

Il fascismo è un pericolo, molto efficace, in quanto può indirizzare  il razzismo, e come nel passato il nazionalismo, quest’ultimo risorto in quanto rappresenta  la reazione più efficace, a volta sembra addirittura l’unica, contro la fallimentare e devastante globalizzazione..

Non è anticapitalista, come è invece è propenso a credere, in via pur estremamente problematica, Giorgio Galli,  in quanto al contrario è al servizio dello stesso capitale finanziario che pur a parole condanna, come dimostrato dall’esperienza Trump.

E’ un fattore antiuniversalista di valori che si sposa con il capitale finanziario e che condanna il globalismo solo a parole, artatamente trascurando che il capitale finanziario è di natura tale da rientrare nel globalismo solo a corrente alterne e che in ogni caso dirige quest’ultimo a piacimento. Il vero avversario è il capitale finanziario, mentre gli altri fattori sono esclusivamente  sue forme di completamento.

  Il razzismo fascista crea una dialettica apparente e fittizia e tale da bloccare i movimenti anticapitaliistici e da condizionare i movimenti populisti.

Il fascismo è illecito ed eversivo ed è anche, attualmente, molto efficace perché si oppone all’universalismo condizionando i movimenti popolari. Il fascismo è congeniale al capitale di cui rappresenta la parte deteriore ma in ogni caso è conforme all’anima nichilistica in cui il capitale finanziario alla fine si risolve.

Occorre condizionare i movimenti popolari in un’ottica invece veramente ed autenticamente universale. I migranti sono anch’essi congeniali al capitale finanziario perché alimentano l’esercito industriale di riserva. Ma sono ad esso antagonistici: occorre riprendere il discorso di un’integrazione tra classi disagiate, inserendo nell’integrazione anche la stragrande maggioranza delle classi medie, del tutto disintegrate almeno in relazione a quelli che erano i loro punti di forza. In attesa di riprendere il discorso interrotto “ab immemorabile”, l’unica forza in grado di abbozzare un qualcosa in tale direzione è il populismo purché si svincoli da nazionalismo e razzismo: in tale ottica è inquietante che il Movimento 5Stelle sia stato anch’esso molto tiepido nel condannare il fatto di Macerata e non abbia partecipato alle manifestazioni antirazziste ed antifasciste (e tale mancata partecipazione è stata anche del Pd).

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