Ecco la nostra idea di Milano POLICENTRISMO, LA LEZIONE DI CARLO CATTANEO di Giorgio Goggi Il Giorno del 12 febbraio 2021

12 febbraio 2021

Ecco la nostra idea di Milano  POLICENTRISMO, LA LEZIONE DI CARLO CATTANEO di Giorgio Goggi  Il Giorno del 12 febbraio 2021

Carlo Cattaneo definisce Milano “nutrice di città”. Questo vuol dire che, già nell’800, si aveva contezza che Milano non era un polo che s’avviava ad ingrandirsi fagocitando sobborghi e villaggi per diventare metropoli, ma una città che costruiva forti legami con gli insediamenti circostanti, connettendoli con convenienze economiche e produttive che consentivano loro di consolidarsi.

Questo è il policentrismo milanese.

Spesso se ne parla a sproposito, come se esistesse un policentrismo interno alla città, confondendolo con la normale articolazione di quartieri e servizi, mentre il vero policentrismo è una modalità di estensione e relazione territoriale.

Invero, geografia e storia hanno forgiato gran parte dell’Italia, tranne Roma, Torino e alcune altre aree, in una terra di insediamenti policentrici, dove spesso alcuni poli sono diventati dominanti: l’infilata delle città sulla via Emilia, con Bologna, le “città corrispondenti” dell’area barese, già descritte dai geografi arabi, con Bari, il tripolo del Salento (Brindisi, Lecce e Taranto), sono solo alcuni esempi.

Ma solo Milano ha la struttura perfetta di un sistema planetario con un astro centrale e pianeti, che, prima della motorizzazione di massa, osservava quasi rigidamente le leggi di Newton; ma anche tutto connesso da un sistema radiale di vie di comunicazione. Sistema che ha reso potente e immediata l’accessibilità al centro.

Lo si vede dall’immagine stellare delle ferrovie e delle strade storiche che si irraggiano da Milano.

Cosicché Milano non ha bisogno di crescere, ma deve solo legare a sé gl’insediamenti esterni con connessioni sempre più capaci e veloci, consolidando e incrementando la comune prosperità. Su questa strategia è fondato il suo sviluppo e la sua ricchezza.

Il peggior errore che possa fare Milano sarebbe quello di considerarsi come una metropoli in sé  stessa, puntando a crescere, irta di grattacieli ma con legami non potenziati e trascurati, talvolta resi difficili, con l’area urbana circostante: perderebbe la sua forza e la sua opulenza.


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