DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA MILANESE DI LIBERI E UGUALI DI VENERDI’ 18 MAGGIO 2018

18 maggio 2018

DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA MILANESE DI LIBERI E UGUALI DI VENERDI’ 18 MAGGIO 2018

L’Assemblea metropolitana di Liberi e Uguali di Milano riunitasi il giorno 18 maggio 2018 ribadisce la volontà di proseguire l’impegno comune verso la costituzione di un nuovo soggetto politico della sinistra che a partire dalle formazioni politiche che hanno dato vita a Liberi e Uguali debba ricomprendere altre esperienze collettive e personali che animano il variegato panorama della sinistra politica sociale e culturale.

Il nostro deludente risultato elettorale conseguito alle elezioni dello scorso 4 marzo, sia a livello nazionale che regionale, ha messo in evidenza tra l’altro il ritardo e le contraddizioni che hanno segnato il processo politico e organizzativo, a partire dalla ristrettezza dei soggetti costituenti, attraverso cui la lista di Liberi e Uguali si è venuta costituendo, la scarsa chiarezza di un programma politico risultato in troppe sue parti timido e non corrispondente alle esigenze politiche che pure si erano manifestate nel corso dei mesi precedenti, l’ambiguità delle posizioni relative a possibili alleanze o disponibilità qualora i nostri voti fossero risultati decisivi nella formazione di un Governo del Paese.

Nonostante avessimo individuato per tempo e contrastato le scelte politiche sbagliate assunte dai Governi a guida PD succedutisi nel corso degli ultimi anni tanto da rendere impraticabile una possibile coalizione in comune con il PD alle elezioni, non siamo risultati sufficientemente credibili agli occhi di milioni di elettrici ed elettori che pure hanno abbandonato quel partito per scegliere, in larga misura, il M5S.

In queste ore è in discussione la formazione di un Governo formato da M5S e Lega dalle caratteristiche e dal programma ancora in parte oscuri e contraddittori. Crediamo che i parlamentari di LeU debbano esercitare una ferma opposizione, in particolare per i contenuti di chiusura e di restrizione verso il dramma delle popolazioni migranti, per l’assenza di una inversione delle scelte politiche riguardanti i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per l’idea di introdurre la flat tax che finirebbe per favorire solo le fasce più alte di reddito (contravvenendo tra l’altro alla norma costituzionale di progressività del carico fiscale), per le scelte di chiusura nei confronti dei diritti civili e di logiche securitarie in materia di ordine pubblico.

Nel contempo, però, non possiamo appiattirci in una posizione di critica a questo nascente Governo, basandoci unicamente sulle posizioni espresse da alcuni componenti la stessa Commissione Europea. Le politiche europee, infatti, improntate all’austerità, si sono dimostrate drammaticamente inadeguate e sbagliate di fronte alla crisi economica e sociale che si è aperta in questo ultimo decennio. Le scelte dei partiti socialisti anche a livello europeo hanno dimostrato i loro limiti e ritardi di fronte a questi processi e, da qui, anche la crisi di consenso che ha colpito pressoché tutte le formazioni politiche che si richiamano alla sinistra.

Il risultato elettorale negativo, il difficile e contradditorio percorso che sta portando alla formazione di un nuovo Governo, le urgenze sociali ed economiche delle famiglie e delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, sottolineate anche in questi giorni dal dramma dei morti sul lavoro e dai dati sulla crescita e l’estensione delle fasce di povertà dettate anche da un impoverimento sempre maggiore dei contenuti e del lavoro stesso (anche laddove presente), impongono che Liberi e Uguali affronti quanto prima una discussione aperta e approfondita, svolta con modalità che siano le più trasparenti e democratiche possibili, anche per assumere il necessario ruolo politico in questa fase nuova e difficile.

Dopo settimane di imbarazzante silenzio e di una discussione circoscritta in sostanza alla esigua rappresentanza parlamentare che abbiamo eletto, è stata annunciata in questi ultimi giorni una Assemblea nazionale da tenersi il prossimo 26 maggio a Roma.

Vogliamo ribadire che l’Assemblea che si terrà debba innanzitutto servire a condividere un percorso di discussione, che noi vorremo si caratterizzi come vera e propria fase costituente di un nuovo e più ampio soggetto politico che non si limiti alle forze presenti in LeU e che abbia l’ambizione di aggregare le molte realtà attive a sinistra sul piano politico, sociale e culturale, nonché i molti compagni e le molte compagne che in questi anni si sono allontanati dalla politica perché delusi dalle scelte compiute nel governo del Paese, definendo in modo chiaro tempi, fasi e regole di partecipazione della fase costituente e gli elementi strategici del suo profilo politico.

I temi che riteniamo vadano affrontati con urgenza e serietà riguardano il ruolo della sinistra, le sue scelte e la sua collocazione a livello europeo, le politiche in grado di rimettere al centro il tema del lavoro, della sua qualità e sicurezza, ponendo in particolare la necessità di contrastare con politiche e strumenti incisivi il declino industriale e tecnologico del paese, il tema della diseguaglianza da affrontare a 360°, non solo contrastando ulteriori tagli alla spesa sociale ma introducendo misure che redistribuiscano reddito e ricchezza prodotti dalla parte più ricca del Paese alle fasce più deboli, l’obiettivo di garantire diritti e dignità alle persone migranti in fuga da guerre e povertà, creando nel contempo i presupposti di un reale inserimento nel tessuto sociale e civile del nostro Paese (la battaglia per una legge sulla cittadinanza non può essere abbandonata). In questi giorni preoccupa, inoltre, l’assenza di iniziativa unitaria della sinistra di fronte agli scenari di guerra che evolvono in medio-oriente e il silenzio di fronte alla violenza con cui il governo israeliano sta reprimendo le manifestazioni della popolazione palestinese contro l’assoluta mancanza di prospettive del dramma in cui versano i territori occupati. Non ultimo il tema delle donne, l’attacco alla 194, le differenze salariali, il welfare a sostegno della genitorialità, il riconoscimento del lavoro di cura, il ruolo delle donne nel lavoro, nella società e nella politica.

Per fare una discussione e un lavoro serio abbiamo bisogno anche di darci una modalità di partecipazione democratica che ci permetta di essere tutte e tutti realmente partecipi e potenzialmente protagonisti, partendo dal presupposto che nuove energie, nuovi linguaggi e nuove pratiche di organizzazione politica sono assolutamente necessari.

Per quanto riguarda Milano, ci impegniamo a costituire quanto prima un coordinamento unitario, plurale e allargato di LeU, a sostenere le diverse liste nella quali siamo presenti unitariamente nei comuni milanesi che andranno al voto il prossimo 10 giugno, a supportare le iniziative di festa e di dibattito che sono in fase di organizzazione in diverse realtà della nostra area metropolitana. Ci impegniamo inoltre a promuovere da qui alla pausa estiva un momento di confronto di livello nazionale sulle politiche e le scelte in campo europeo e uno di riflessione sui cambiamenti in atto nella nostra realtà territoriale e sulle conseguenti scelte politiche al livello amministrativo, costruendo questi appuntamenti coinvolgendo nel modo più aperto possibile i diversi soggetti politici e culturali presenti nel territorio. A questo proposito si deve aprire una riflessione volta a superare la quasi totale assenza delle donne nelle sedi decisionali e il drammatico risultato che ci vede fanalini di coda nella rappresentanza istituzionale.

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