CANTIERE SOCIALISTA di Stefano Rosati

14 febbraio 2017

CANTIERE SOCIALISTA di Stefano Rosati

Nel 1994 si poneva fine alla così detta prima Repubblica e con essa, tutti i partiti che né facevano parte, sia di destra che di centro che di sinistra. Dopo un ventennio ed oltre di seconda Repubblica, dopo la fine del P.C. I., del P.S.I., del P.R.I., del P.S.D.I., ancora oggi notiamo che il caos regna sovrano dalla nostra parte, cioè quella progressista. Nel 2008 con la nascita del PD di Veltroniana memoria, partito liquido a vocazione maggioritaria, si voleva dare all'elettorato una percezione di sicurezza, il nuovo ordine era finalmente arrivato, la sinistra aveva raggiunto il suo obiettivo, quale? Quello di continuare a farsi del male, di auto-flagellarsi, di cercare di essere perennemente perdente. Il PD, nato male, creato a tavolino, generato da una fusione a freddo tra ex Comunisti ed ex Democristiani, cioè tra il Diavolo e l'acqua Santa, saltando completamente il fosso del Socialismo, non ha per nulla incontrato i fabbisogni della classe medio/bassa di questo vituperato Paese, annientando tutto quello che ancora di buono ci poteva essere a sinistra e cancellando ogni traccia delle forze Democratiche che avevano vinto una guerra e reso questo paese più libero e più giusto. La prova del nove si è avuta con l'avvento del M5S, forza che non ha e non da nessuna connotazione politica di vecchio stampo, ma che certamente raccoglie il suo massimo consenso attraverso il bacino elettorale della sinistra di un tempo, in particolare nel PCI ma anche di molti Socialisti ormai disorientati e senza casa. Oggi in molti, tra politici, ex politici, intellettuali, comitati referendari del No, associazioni, personalità della cultura e chi più' ne ha ne metta, stanno cercando di riorganizzare questa benedetta sinistra, ma in modo disordinato, equivoco e senza capire bene la strada da percorrere, il perché è semplice, perché a tutt'oggi si aspetta con ansia ciò che avviene in casa PD, congresso si, congresso no, elezioni si, elezioni no, Renzi si, Renzi no, insomma un bordello senza fine. Ciò detto, mi domando come in Italia per creare una grande forza Socialista/Laburista, che per me è sinonimo di sinistra, ancora si deve attendere la resa dei conti all'interno del PD, questo è fantascientifico, gli Italiani si meritano di più. Penso che i SOCIALISTI dispersi in mille rivoli prima di tutto devono cercare unità tra loro, porsi degli obiettivi comuni e smettere di litigare sul sesso degli angeli. All'esterno del PSI, partito ormai in via d'estinzione, dove la politica è diventata un optional, qualcosa si sta muovendo, vedo un magma in movimento pronto a confrontarsi con quel mondo della sinistra orfano di un casa da troppo tempo. Iniziamo prima di tutto in casa nostra, nella casa che fu di Turati, Matteotti, Nenni, Lombardi, Pertini, Craxi, iniziamo con il federare le nostre piccole forze, lasciamo alle spalle rancori e ripicche dopo di che, possiamo creare le condizioni per un dialogo fra pari, nel variegato e complicato mondo della sinistra. SE NON ORA quando!?

 

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