BONUS E POLITICA SOCIALISTA di Roberto Biscardini del 15 febbraio 2022

15 febbraio 2022

BONUS E POLITICA SOCIALISTA di Roberto Biscardini del 15 febbraio 2022

In una riunione tra socialisti, a Roma nei giorni sorsi, ho posto il problema se la politica dei bonus, iniziata soprattutto con il governo Conte e proseguita anche oggi con il governo Draghi, sia mai compatibile con una politica socialista.

Tacitare le tensioni sociali, non affrontare la vera questione delle diseguaglianze, dei bassi salari e della povertà, pensando che tutto si risolva mettendo nelle tasche degli italiani un po’ di soldi, non è certamente una buona cosa, visto che la politica dei bonus produce diseguaglianze crescenti tra ricchi e poveri.

Tutta a vantaggio dei primi e a svantaggio dei secondi.

Non a caso, finalmente, mentre il governo sta predisponendo qualche piccolo ritocco (del tutto insignificante dal punto di vista complessivo), emergono le prime preoccupazioni e i bonus verranno prorogati nonostante le perplessità del ministro dell’economia e nonostante che in un recente rapporto della Corte dei Conti sia detto chiaramente che la politica dei bonus e soprattutto quelli riguardanti le ristrutturazioni edilizie e la riqualificazione energetica “hanno avvantaggiato soprattutto le fasce di reddito alte e hanno avuto già un effetto nettamente regressivo”.

Un solo esempio “per quanto riguarda le ristrutturazioni edilizie, il 60% è andato ai proprietari più ricchi, solo il 9% a quelli meno ricchi”, naturalmente tutti proprietari, che hanno beneficiato di agevolazioni pagate dalla fiscalità generale, dalla generalità dei cittadini, anche quelli a reddito fisso e che non hanno una casa di proprietà, e soprattutto verranno pagate dalle future generazioni, dai nostri figli e dai nostri nipoti.

Il calcolo complessivo riguardante tutti i bonus non è chiaro (o non è chiaro ai più), ma secondo la ragioneria dello Stato per i soli bonus edilizi avremmo già superato i 30 miliardi, di cui 14 per il superbonus. Cifre enormi, fuori da ogni provvedimento che avesse come obiettivo una più equa redistribuzione della ricchezza.

Per ragioni tutte politiche e anche di bassa cucina, adesso il dibattito sembra si sia aperto dentro la stessa maggioranza, con il M5s da una parte e qualche settore leghista dall’altra. Le dichiarazioni del ministro Giorgetti hanno fatto un certo effetto: “Stiamo drogando il settore edilizio, stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all’inflazione. Diamo i soldi ai miliardari per ristrutturare le loro quinte case delle vacanze. Di noi ride tutto il mondo”. Le forze del centrosinistra tacciono. Ma noi socialisti non possiamo farlo. Dobbiamo schierarci, evitando che i contribuenti, anche poveri, paghino il benefit per i più abbienti e persino per gli evasori fiscali. Anzi dovremmo chiedere al governo di rendere chiaro al paese il costo complessivo dei bonus, e probabilmente verificheremo che l’insieme della manovra non ha nulla a che vedere con il principio costituzionale della tassazione progressiva.

Non considerando inoltre che molte di queste agevolazioni vanno anche in direzione di benefit persino superflui.

Ecco un elenco che mi dicono incompleto.

Bonus facciate, Bonus ristrutturazione, Superbonus 110, Sismabonus 2022, Bonus casa, Bonus idrico/ bonus bagno, Bonus mobili, Bonus elettrodomestici, Bonus infissi, Bonus ascensori, Bonus caldaia, Bonus affitto giovani, Bonus verde, Bonus prima casa under 36, Bonus docenti, Bonus figli e famiglia, Bonus nido, Bonus cultura, Bonus vacanze, Bonus animali domestici, Bonus bancomat, Bonus patente, Bonus scooter elettrici, Bonus bici e monopattini, Bonus Tv, Bonus pubblicità, Bonus Renzi/100 euro o trattamento integrativo, Bonus assunzioni giovani, Bonus sud, Bonus donne disoccupate.

Vai all'Archivio