A DISTANZA DI 24 ORE IL PD MILANESE SMENTISCE SE STESSO.

31 gennaio 2020

A DISTANZA DI 24 ORE IL PD MILANESE SMENTISCE SE STESSO.

A DISTANZA DI 24 ORE IL PD MILANESE SMENTISCE SE STESSO.

Craxi e il socialismo di quegli anni non è neppure degno di un convegno e di un’analisi storica. Se ne faranno una ragione coloro (socialisti) che ancora pensano di stare nel cono d’ombra del Pd.

 

CONVEGNO SU CRAXI, PD IN RIVOLTA «UN ERRORE. VIA IL LOGO DEL PARTITO» di Andrea Senesi dal Corriere della Sera D. del 31 gennaio 2020.

Stop dei consiglieri, poi la retromarcia dem: «Nessuna assoluzione». In forse anche la targa.

Il gruppo consiliare del Pd in rivolta contro il patrocinio al convegno su Craxi. La notizia che il 22 febbraio i Giovani Democratici organizzeranno una giornata seminarile all’Umanitaria intorno alla figura dell’ex leader socialista ha sollevato nuove polemiche e riaperto vecchie ferite. Il capogruppo Filippo Barberis, che avrebbe voluto il coinvolgimento diretto del gruppo di Palazzo Marino, ieri è stato costretto alla parziale retromarcia dalle proteste dei consiglieri. Moltissimi i contrari alla promozione del convegno col logo del partito. La «giovanile» del partito che riabilita in qualche modo la figura politica di Craxi era giù un inedito assoluto: ancora più fragoroso che il convegno dell’Umanitaria portasse la firma del Pd di Palazzo Marino. Tra i più duri Carlo Monguzzi: «L’onestà è il prerequisito della politica e io non ho da discutere o da riabilitare Craxi». Contrarissima anche la deputata milanese Barbara Pollastrini, segretaria milanese del Pds ai tempi di Tangentopoli: «È evidente che ci sia la libertà di fare i convegni. Nessuno però può usare il gruppo consiliare o il Pd per difendere una parte. Il confronto storico è una materia serissima».

La giornata di incontri sarà allora organizzata solo da Giovani Democratici e ospiterà tra i relatori l’ex sindaco Carlo Tognoli, l’ex vicesegretario socialista Claudio Marrelli e il capogruppo milanese del Psi Ugo Finetti. Con loro anche diversi esponenti del Pd. I parlamentari Lia Quartapelle e Tommaso Nannicini,il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, la segretaria milanese Silvia Roggiani, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e appunto Filippo Barberis. «Nessun intento assolutorio ma solo la volontà di approfondimento storico e critico coinvolgendo relatori di diverse opinioni dentro e fuori del Pd», è la linea di oggi.

Saranno tre i «panel» di discussione, nella mattinata all’Umanitaria. Il Craxi milanese, prima di tutto, consigliere e assessore a Palazzo Marino e poi simbolo della città «da bere» degli anni 80. Una seconda parte del seminario analizzerà invece il leader nazionale, il segretario socialista, il presidente del Consiglio e il simbolo della Prima Repubblica e delle sue degenerazioni partitocratiche.Infine il lascito politico del leader socialista e i riflessi sulla cultura riformista di oggi.

L’irrigidimento del gruppo dem potrebbe complicare anche la mediazione intorno all’ipotesi di una targa-ricordo per Craxi davanti alla sua antica abitazione di via Foppa. I consiglieri ostili al convegno hanno ribadito che in occasione della seduta straordinaria di lunedì, convocata proprio sul «caso Craxi», non voteranno la mozione in favore dell’omaggio al «primo premier milanese della Repubblica». Dall’altra parte della barricata c’è Stefania Craxi che chiede un unico riconoscimento politico per suo padre: l’intitolazione di una via nella sua città natale: «Ma quale dibattito, stiamo rasentando il ridicolo», ha sbottato la senatrice di Forza Italia, ieri a margine della presentazione di un libro: «Però ho visto che finalmente Sala ha trovato chi dovrebbe esprimere un giudizio su Craxi, il condominio di via Foppa».

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